

Casa Calderara è situata nel centro di Vacciago in Via Bardelli ed è un prezioso esempio di architettura borghese rinascimentale della fascia subalpina; pregevole è il suo triplice loggiato su colonne in granito, che si susseguono in cinque arcate.
Per volontà del pittore Calderara (1903-1978), il palazzo è diventato una casa-studio con il compito di conservare e mantenere inalterata la collezione di 327 opere di pittura e scultura contemporanea, di cui 56 dello stesso artista e 271 di 133 artisti europei ed extraeuropei, accomunati al maestro da amicizia, stima o affinità di ricerca.
Le opere si alternano proprio allo scopo di stimolare il visitatore e svolgere quindi una funzione educativa e formativa dell’arte. Tra esse opere di artisti quali Jesus Raphael Soto, Josef Albers, Vasarely, Yves Klein, Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Osvaldo Licini, Piero Manzoni. All’interno dello spazio espositivo, dopo aver percorso la stretta scalinata d’ingresso, si accede ad un bel cortile interno, il cosiddetto Spazio Verde, ravvivato da diverse sculture contemporanee.
Sulla sinistra, in un edificio antistante la villa, si trova l’inizio del percorso espositivo. Nella prima sala vi è l’essenzialità della collezione: opere del fondatore accanto a creazioni di altri artisti, affini per ricerca e convinzioni estetiche, realizzate principalmente tra gli anni Cinquanta e Settanta. Si possono qui ammirare due tavole monocrome del fondatore, legate nello spazio e nello spirito a un omaggio al quadrato di Josef Albers, uno dei grandi maestri del Novecento. La seconda sala, situata al pian terreno della grande villa, ospita oltre a opere cinetiche del Gruppo Zero, una serie di creazioni di Jesus Raphael Soto dal grande impatto visivo.
Salendo al primo piano l’esposizione prosegue sulle pareti delle scale fino ad arrivare a tre sale completamente dedicate alle opere del fondatore. Dalle prime tele figurative, caratterizzate da un delicato realismo magico (La famiglia, La finestra e il libro), si passa ai piccoli acquerelli dove la luce acquista uno spazio predominante inondando tutto il paesaggio; è il caso della serie dedicata al Lago d’Orta e all’Isola di San Giulio, dove i volumi sfumano dolcemente in semplici forme geometriche costruite da luce e colore. Una scala ricca di opere conduce all’ultimo piano caratterizzato da una grande sala dedicata a creazioni cine-visuali, grafemi, arte programmata, arte concettuale, e da uno spazio più raccolto che offre al visitatore una sorta di antologia personale dell’arte del XX secolo.
Aperta al pubblico dal 15 maggio al 15 ottobre:
dal martedì al venerdì
dalle 15.00 alle 19.00
sabato e domenica
dalle 10.00 alle 12.00
e dalle 15.00 alle 19.00.
Chiusa il lunedì.
Ingresso gratuito.
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